Ritorno in patria: uno shock inatteso – Reverse Culture Shock

Cosa è il Reverse Culture Shock? Come affrontarlo?

Dopo anni all'estero, per alcuni arriva il momento in cui, per scelta, per obbligo contrattuale o per ragioni personali si torna in patria. Apparentemente cosa c'è di più naturale di ritornare a casa, nell'ambiente familiare lasciato qualche anno prima? Si pensa di riprendere la propria vita esattamente da dove si era interrotta, ma non è proprio così.

Mentre lo shock culturale della partenza (con le sue fasi di luna di miele, crisi, recupero e adattamento) è sempre più conosciuto e affrontato con una preparazione previa o grazie ad un accompagnamento professionale durante il primo periodo all'estero, lo shock da ritorno giunge normalmente inatteso e, quindi, ancora più destabilizzante. Questo fenomeno si chiama "Reverse Culture Shock".

Non sempre si è pienamente coscienti di come la nostra esperienza all'estero ci abbia cambiati: il nostro punto di vista sulle cose è differente, la nostra visione della vita si è ampliata, impariamo in modo diverso, abbiamo riposizionato la nostra scala di valori, acquisito maggiore flessibilità e apertura e moltiplicato i punti di vista da cui osserviamo la realtà.

L'iniziale euforia per il ritorno, arrivati in patria, si trasforma presto in delusione, frustrazione e confusione quando ci si rende conto che non solo noi siamo cambiati, ma anche l'intorno che abbiamo lasciato qualche anno prima non è più lo stesso che abbiamo conservato nei nostri ricordi.

Tra le sensazioni più frequenti che vengono sperimentate in seguito ad un ritorno in patria ci sono: noia, impressione che nessuno sia interessato ad ascoltarci, disinteresse degli altri per le nostre esperienze all'estero, nostalgia per il paese straniero, fraintendimenti con gli altri, difficoltà a riprendere le relazioni con famigliari e vecchi amici, sensazione di alienazione, impossibilità di utilizzare competenze e conoscenze acquisite all'estero. Queste sensazioni sono tanto più forti quanto maggiore è stato il grado di implicazione e adattamento culturale nel paese ospite.

Come si può affrontare e superare uno shock da rientro? Alcuni suggerimenti:

  • Mantieni i contatti con gli altri expat.

    Restare in relazione con le persone con cui hai condiviso queste esperienze negli ultimi anni è un modo di non sentirsi "diversi" e fuori posto. Oggi, attraverso i social network e i sistemi di messaggeria istantanea, è possibile rimanere connessi ad una community globale composta da tante persone come te sparse per il mondo.

  • Mantieni il tuo nuovo stile e resta "internazionale".

    Essere tornati in patria non vuol dire per forza dover abbandonare il proprio stile di vita e mettere in discussione la propria nuova identità, frutto delle esperienze vissute. Continuare a cucinare piatti tipici del nostro paese "adottivo", leggere la stampa internazionale o mantenere l'abitudine di festeggiare alcune ricorrenze (es. Thanksgiving al ritorno dagli USA) sono solo alcuni esempi di come sia possibile mantenere un legame con esperienze per noi significative.

  • Riutilizza le risorse acquisite.

    Ricorda che hai già vissuto e affrontato uno shock culturale al momento della partenza. L'esperienza che hai affrontato ti ha permesso di acquisire nuove risorse e nuovi modelli culturali che ti consentono di far fronte a questa nuova sfida con molti più strumenti di prima. Pensa alle risorse che hai messo in campo per superare le difficoltà quando eri all'estero e prova a capire come potresti riutilizzarle in questo nuovo contesto.

Idealmente, per vivere al meglio il rientro nel proprio paese, il ritorno in patria andrebbe preparato nei 6 mesi precedenti il rimpatrio. Può essere fatto da soli, cercando di prevenire le possibili difficoltà che ci attendono, o appoggiandosi a un coach specializzato in queste tematiche, per essere accompagnati professionalmente in questo percorso al rovescio.

E tu? Hai già vissuto un reverse culture shock? Come l'hai superato?

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