Brexit: come la vivono gli expat a Londra?

La testimonianza di Ornella Tarantola dell'Italian Bookshop di Londra.

La Brexit è un tema che da ormai 3 anni imperversa nelle cronache politiche. Tutti gli expat ne seguono le vicissitudini con grande interesse, ma gli expat in UK la vivono con particolare ansia e apprensione.

Nel mio ultimo viaggio a Londra, qualche settimana fa, in pausa pranzo ho incontrato Ornella Tarantola, che in un recente articolo di Repubblica è stata definita la Libraia degli Italiani di Londra. Ne ho approfittato per raccogliere la sua testimonianza.

Ornella, quando sei arrivata a Londra e cosa ti ci ha portata?
"Avevo bisogno di un fresh start (trovate la sua storia nel romanzo di Luca Bianchini “Dimmi che credi al destino” N.d.A.), ho ricevuto l'offerta dell'allora direttrice della libreria e sono partita. Dovevo stare con lei 6 mesi. Sono qui da 25 anni."

Cos'è successo? Londra ti ha conquistata?
"È stato un innamoramento totale e completo verso questa città. Ho ritrovato una gioventù, perché un grande amore ti ringiovanisce. Mi ha dato un senso di assoluta libertà. È stato come trovare un fidanzato, mi sono sentita protetta e amata e, al tempo stesso, mi ha dato coraggio e voglia di aprirmi al mondo."

Quali difficoltà hai dovuto affrontare all'inizio?
"Londra è una città cara, la logistica è complessa, se vuoi vedere un amico che sta dall'altra parte della città non è scontato. Il sistema sanitario è molto diverso e culturalmente distante dal nostro. Ma io ero innamorata e quando sei innamorato tolleri tutto."

Cosa ti ha permesso di integrarti?
"Sono stata una migrante fortunata, ho subito avuto un lavoro che mi ha permesso di entrare immediatamente nel sistema. Si tratta di un lavoro che, oltre a darmi riconoscimento, mi ha aperto una marea di porte. Il pubblico della libreria, inoltre, o è italiano o ama l'Italia e questo mi ha inserita in un ambiente favorevole."

Quali sono i tratti italiani che più piacciono agli inglesi?
"Apprezzano la nostra velocità di integrazione, la nostra capacità di socializzare e abbattere le barriere. A loro costa molto il primo approccio."

A Londra sei un'istituzione. Sei riuscita a ricreare un piccolo mondo intorno all'Italian Bookshop. Sei un po´casa...
"Il libro fa casa, fa passare il tempo con pochi soldi. In libreria arrivano tanti giovani travolti dalla libertà di Londra. Mi chiedono consigli sui libri da leggere e finisco per dar loro consigli da mamma. Loro vogliono andare a ballare e io li inchiodo a casa a leggere!"

Cosa consiglieresti a un expat che arriva oggi a Londra per integrarsi rapidamente?
"Andare al pub, frequentare le quiz night, ascoltare la radio, andare ai meet up."

Come stanno vivendo la Brexit gli expat di Londra? Che atmosfera si respira?
"Io stessa, che sono qui da 25 anni, sempre con lo stesso datore di lavoro e con le stesse abitudini, ho avuto difficoltà ad avere il Settled Status (obbligatorio per i cittadini UE, SEE o svizzeri che vogliano continuare a vivere in UK oltre il 30 giugno 2021 N.d.A.). La prima volta che ho fatto domanda me l'hanno rifiutata senza spiegarmi il motivo. Poi ho ripresentato la domanda con l'aiuto di un amico avvocato e mi hanno accettata. Al momento questa è una fonte di preoccupazione per tutti gli italiani e gli expat che vivono qui e che senza questo documento sono a rischio."

La Brexit ha cambiato il rapporto con gli inglesi?
"La Brexit in generale ha cambiato le percezioni e gli equilibri. Da una parte ci sono gli inglesi che, in seguito a tutta questa confusione politica che il referendum ha provocato, sono meno giudicanti nei confronti sia nostri sia del nostro paese. Dall'altra parte ci sono quegli inglesi, che ci amano ma non ci stimano, che se prima mantenevano una sorta di facciata ora ti dicono in faccia quello che pensano."

E tu, Ornella, come stai vivendo ora la tua relazione con la città?
"Io l'ho vissuta come un tradimento, tutto ciò che prima tolleravo adesso mi infastidisce molto di più. Londra è un grande amore della mia vita, spero si faccia perdonare."

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